TERZA LEZIONE
Il riso


Il Riso

Una storia che si perde nella notte dei tempi

Da dove viene il riso che assaporiamo sulle nostre tavole? La storia di questo prezioso chicco si perde nella notte dei tempi. Arriva da lontano, le prime tracce di coltivazione sono state scoperte sulle rive del fiume Yangtze, in Cina, dove il riso è stato usato come moneta di scambio. Il riso si ritiene che sia originario dell’Asia sudorientale, Cina, India, indovina. Da qui in poi si è diffuso negli altri continenti. Nel mondo se ne contano più di 8.000 varietà. Le specie coltivate sono due: l’oryza glaberrima, originaria dell’Africa, e l’Oryza sativa , asiatica. Quest’ultima indubbiamente la più importante e si differenzia in tre sottospecie: indica, dal chicco lungo, sottile e cristallino, coltivata nella fascia tropicale; javanica, dal chicco lungo e largo, coltivata in Indonesia; japonica , coltivata in climi temperati , da cui derivano tutte le varietà italiane. Il chicco corto, ricchissimo di amido la rendono completamente differente dalle altre qualità. Normalmente il riso è indicato come “ oryza sativa” . Oryza pare derivi dalla regione di Orissa , stato dell’india che fin dall’antichità esportava il riso in occidente. Ma bisogna aspettare ancora molti anni prima che il riso approdi in Europa ed in Italia. Il riso arriva in Europa attraverso la Spagna, con l’invasione degli arabi (VIII sec.) che lo introducono anche in Sicilia nell’ XI sec. Poi con la dominazione degli aragonesi arriva nel regno di Napoli e, tra storia e leggenda, dalla Campania la risicoltura si espande rapidamente in Toscana, poi nella Valle Padana. Ed è in questa pianura che il riso trova le condizioni irrigue ideali per una rapida diffusione. Perché l’ubicazione ideale per questa graminacea è il delta dei fiumi, o le aree dove cade una sufficiente quantità di precipitazioni. L’ acqua è infatti indispensabile per difendere dalle basse temperature notturne sia i semi che devono germogliare, quanto le pianticelle cui esse daranno vita. Per queste caratteristiche colturali che il prodotto si inserisce stabilmente. Tra la fine del 400 e l’inizio del 500, in Piemonte, nel Veneto e nell’Emilia. Insomma, poiché il riso richiede molta acqua per esser coltivato , le risaie si insediano lungo la pianura bagnata dal grande fiume PO. La risicoltura è una “coltivazione rinascimentale” come quelle della patata e del mais e, vennero introdotte in Europa dopo la scoperta dell’America. Infatti solo a metà del 1500 si impose definitivamente nella pianura padana e la coltivazione passò da 5.000 a 50.000 ettari coltivati.

Un semplice chicco: notizie e curiosità

Simbolo di sopravvivenza per i popoli asiatici e alimento base di circa un terzo della popolazione mondiale, il riso è una pianta che ama l’acqua , ha bisogno di clima caldo umido e riesce a raggiungere un’altezza di circa un metro. Quando il chicco è a maturazione, la pianta ricorda quella dell’avena.

Oggi la produzione annua di riso è di 500 milioni di tonnellate: il 90 % della quantità è prodotta e consumata in oriente. Mentre la Cina produce 175 milioni di tonnellate, detenendo così il primato mondiale, l’Italia detiene il primato europeo con 1,1 milione di tonnellate annue, per il 90% concentrate nelle province di Vercelli, Pavia e Novara. Considerato uno degli alimenti più completi, il riso è ricco di proteine vegetali, carboidrati, amido (80%), vitamina B . privo di fibre e di grassi aiuta la digestione e li intestini problematici.

Il riso in oriente

La cucina orientale è il riflesso della sua civiltà ed è derivato dall’ingegno umano che ha dovuto adattare le proprie esigenze alimentari alle imposizioni di una terra povera che doveva nutrire una popolazione numerosa. Dato che il riso è un alimento completo, le donne orientali si tramandano ricette nelle quali il riso viene abbinato ai pesci cresciuti in risaia , il tutto insaporito dalle spezie e aromi tradizionali. La “risipiscicoltura” è diffusa in molte parti del mondo e viene arricchita dal lancio degli avannotti di carpe o altri tipi di pesce.

La ricchezza alimentare del riso è dovuta all’alta digeribilità dell’amido che contiene. Nella primissima infanzia il riso viene somministrato sotto forma di pappe di farina di riso zuccherate. Poi per tutta la vita viene accompagnato a qualsiasi vivanda ed utilizzato al posto del pane. Ovviamente diversi sono i metodi di cottura da quelli occidentali.

Tra i popoli orientali, oltre ad essere fondamentale alimento, il riso trova impiego anche come bevanda aromatica “il saké” , che è ottenuto dalla doppia fermentazione del riso e che trasforma l’amido, di cui è ricco, in glucosio e saccarosio e poi in alcol. La parola saké vuol dire prosperità.

L’Arak” è un distillato ottenuto dal riso appena raccolto. È una bevanda alcolica di gradevole sapore e viene bevuto nelle cerimonie religiose. Il “Choum-Choum” è un’acqua vite di riso e si presenta come liquido incolore. È profumato e si ottiene con l’aggiunta di 46 spezie di cui è sconosciuta la composizione.

Ente nazionale risi

L’Ente nazionale risi è un ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del ministero per le Politiche Agricole , Alimentari e Forestali e svolge un’intensa attività di tutela di tutto il settore risicolo. In particolare promuove il riso”made in Italy” con campagne di informazione e concorsi, fornisce assistenza tecnica agli agricoltori e servizio di analisi e conduce azioni volte al miglioramento della produzione.



L’oro verde La componente principale del riso è l’amido, un polisaccaride, ossia uno zucchero. Si tratta di un amido a granuli piccolissimi, che lo rende particolarmente digeribile, nutrendo l’organismo senza richiedere sforzi all’apparato digerente. Nel prezioso chicco ci sono ,anche proteine, composte da aminoacidi essenziali, poi fibre (riso integrale)contiene sali minerali e vitamine, fornisce 375 Kcal per etto.
Oggi la tecnologia alimentare propone nuovi tipi di riso che rispondono perfettamente alle moderne esigenze nutrizionali. Quello integrale, di colore bruno, è molto ricco di proteine, di lipidi e di fibra. La presenza di grassi insaturi crea gravi problemi di conservazione del riso integrale, in quanto irrancidisce facilmente, non può essere tenuto in dispensa per molte settimane e nella stagione calda va tenuto in frigorifero.
Il riso è un prodotto genuino e delicato e deve essere conservato con la stessa cura con cui si conserva un buon vino. L’ambiente deve essere aerato e non umido, mentre la temperatura ideale deve essere intorno ai 17 ° . non si consiglia di fare scorte in primavera, da consumare in autunno.

Un buon risotto richiede fuoco moderato e cottura a pentola scoperta . il riso non si deve mai lavare prima della cottura, in quanto l’acqua fredda , penetrando all’interno del chicco, lo predispone allo spappolamento; unica eccezione si ha se lo si vuole preparare al vapore. Il trattamento gli farà acquistare l’umidità necessaria a facilitare questo tipo di cottura.

Per la minestra in brodo la quantità di riso da cuocere è di circa 50 gr. a persona; per i risi asciutti è di circa 70 gr., mentre per le insalate, i contorni e i risotti di circa 100 gr.

Fra i risi che fra poco vi spiegheremo, esistono in commercio anche risi che hanno subito trattamenti speciali per renderli più ricchi o per usi particolari.



Questi risi sono:

Riso a cottura rapida.
Il trattamento a cui è stato sottoposto consiste in una parziale cottura seguita da disidratazione, che consente di accorciare notevolmente i tempi di cottura successivi.

Riso parboiled: cioè bollito parzialmente scottato (ha subito una lavorazione idrotermica e presenta un colore paglierino), è fondamentale per chi necessita di un maggiore apporto di vitamine; questa particolare tecnica di conservazione era stata adottata dalle popolazioni dell’india, del Pakistan e dell’estremo oriente per preservare il riso dal clima caldo-umido. Il riso viene immerso in acqua calda per sciogliere le vitamine e le sostanze minerali contenute nel rivestimento esterno e nel germe, poi, sotto forti pressioni idrauliche , queste sostanze vengono trasferite nel chicco e sigillate nel nucleo per mezzo del vapore. Il riso viene essiccato sotto vuoto e subisce una lavorazione che lo spoglierà delle parti esterne. È bene sottolineare che i principi nutritivi sono entrati nel suo nucleo e non saranno quindi persi.

Ne abbiamo poi altri che ci arrivano dall’ oriente:

Il riso Venere ad esempio,' un riso integrale con abbondante tenore di proteine e sali minerali. Di profumo intenso che e' superfluo segnalare, intensissimo a cottura avviata. Un tempo riservato alla nobile tavola dell'imperatore cinese e della sua stirpe, ormai e' facilmente reperibile anche in Italia.

Troviamo poi il riso Selvaggio o riso "degli indiani", anche se non è propriamente un riso. Nasce infatti da una graminacea: la Zizania sativa. Spontanea nelle paludi dell'America settentrionale gli indiani ne furono i primi consumatori. I suoi chicchi sono lunghi e sottili di colore nero, il sapore ricorda quello del riso. La raccolta è molto laboriosa; va eseguita a mano, grano per grano e per questo rende il prodotto raro e piuttosto caro.

Il Rosso Selvaggio è un riso integrale, con produzioni molto limitate. La granella è medio-lunga, cristallina, con un bel colore rosso. Lavorato in modo integrale, i chicchi sono ricchi di fibre e particolarmente nutrienti.
E’ un riso da preparare bollito e mangiare con un semplice condimento di olio di oliva crudo o con salsa di pomodoro fresco, oppure come contorno o in insalate miste.

Il riso Basmati Fragrance, ricco di fibre, ha un chicco sottile e allungato che, in cottura raddoppia le dimensioni.
E' parzialmente brillato; ciò garantisce una migliore conservazione delle proprietà nutritive e delle note aromatiche. famoso per il suo profumo, riesce a mantenere inalterato il suo caratteristico aroma unendo a ciò una buona tenuta nella cottura.
E’ un ottimo contorno per pesci e carni dal gusto delicato, ma va provato anche semplicemente condito con in po’ di olio d’oliva.


Alcuni risi fra i più conosciuti in Italia:


L'Arborio ha un chicco molto grosso ed è il più amato dagli italiani, anche se non è uno dei risi più nuovi. Durante la cottura il calore penetra prima la parte più esterna, mentre il nucleo ricco di amido rimane al dente. E' usato soprattutto per risotti.  

Il Baldo è un riso "emergente", tra i migliori d'Italia. Non è ancora molto conosciuto, ma ha in parte sostituito il Razza 77. Molto versatile, tiene bene qualsiasi tipo di cottura. E' ideale per irsotti e, come gli altri risi cristallini, rende bene anche nelle insalate. Il chicco ha una buona compatezza ma, essendo un riso bianco, bisogna servirlo al dente.

L'Originario è un riso a granelli piccoli e tondi. Il suo tempo di cottura è breve (12-14 minuti). E' consigliabile per minestre e dolci.

Il riso Carnaroli viene considerato uno dei migliori risi italiani. Eccellente per la tenuta di cottura  in qualsiasi preparazione, è quindi l'ideale per i risotti pregiati  e piatti speciali regionali. E' infatti in grado di amalgamare ed esaltare i sapori ed i cibi più diversi. 

Il Roma ha un chicco grosso, tondeggiante, che cede molto amido durante la cottura. La sua qualità varia di anno in anno, quindi le sue caratteristiche culinarie sono instabili. occorre perciò fare molta attenzione nel cucinarlo. La sua forte percentuale di amido permette di ottenere un risotto ben mantecato e giustamente morbido.

Il Vialone Nano, a granelli tozzi, è un ottimo riso che assorbe bene i condimenti ed ha una valida resa in cottura. Gradito per antica tradizione gastronomica nel Veneto e nel Mantovano, è adatto più per risotti che per  minestre.


Riso pilaw
Questa preparazione, di origine turca, serve come accompagnamento per molti altri piatti a base di carne, pesce e verdure.

Accendete il forno a 180 gradi. Fate sciogliere, a fuoco lento, 3 cucchiai di burro in una teglia dai bordi alti. Aggiungete la cipolla e fatela imbiondire per circa 5 minuti, mescolando sempre con un cucchiaio di legno. A questo punto versate il riso, e girandolo sempre, fatelo cuocere per circa 3 minuti a fuoco alto in modo che i chicchi si impregnino bene di burro. Condite con sale e pepe e aggiungete il brodo bollente.
Quando il riso avrà ripreso l'ebollizione, coprite la teglia con carta argentata e mettetela nel forno caldo per circa 20-25 minuti fino a quando il brodo sarà stato assorbito. Estraete la teglia dal forno, togliete il foglio argentato e spalmate la superficie del riso con l'altro cucchiaio di burro. Rimettete il foglio di alluminio e lasciate riposare per qualche minuto. Al momento di servire rimestatelo bene con una forchetta in modo che i chicchi rimangano ben sgranati. Può essere anche preparato in anticipo massimo 2 giorni. In questo caso conservatelo in frigorifero e, quando lo usate, scaldatelo in una padella antiaderente leggermente unta di burro mescolandolo lentamente con una forchetta.

Risotto

Per avere un buon risotto ricordate di fondere una noce di burro, buttare in una casseruola a DOPPIO FONDO il riso e tostarlo fino a 70°. Un volta fatta questa operazione aggiungere acqua bollente o brodo (non di dado) fino a cottura ultimata mantenendosi un dito sopra l’altezza del riso e facendo SEMPRE bollire. Spegnere il fuoco, aggiungere la salsa per finire il risotto, una noce di burro fredda, salare e mantecare FUORI DAL FUOCO.





Le ricette 3° lezione

Risotto al tastasal per 10 - 12 persone

1 Kg di  Riso Vialone Nano Veronese I.G.P.
2 Lt di Brodo
600 gr di tastasal
250 gr di funghi champignon a lamelle
40 gr d funghi porcini secchi
olio extravergine d’oliva
2 scalogni tritati
1 spicchio d’aglio
sale e pepe q.b.
100 gr di burro
100 gr di grana grattugiato

2 rametti di rosmarino

Dopo aver messo in ammollo i funghi porcini, imbiondire l’aglio con l’olio extravergine, aggiungere gli champignon, togliere lo spicchio d’aglio e aggiungere i porcini strizzati e tritati, regolare di sale e pepe e unire un po’ d’acqua filtrata dei porcini, per portare a cottura i funghi.
A parte, nel frattempo, fondete del burro e soffriggetevi lo scalogno, cuocete a fuoco lento il tastasal aromatizzando con del rosmarino e sfumando con del vino rosso. A cottura ultimata togliete il rosmarino, aggiungete i funghi e mescolate bene, e se serve regolate di sale e pepe.
Dopo aver tostato il riso cuocete con il brodo e trascorsi circa 10 minuti di cottura del riso, unite il sugo, mescolate e portate a fine cottura.
Unite il grana, mescolate delicatamente e servite immediatamente.

A piacere si possono utilizzare o meno i funghi.




Riso PILAW

6 persone
3 tazze di riso
6 tazze di brodo o acqua
una cipolla
burro
chiodi di garofano

In una casseruola mettere del burro e soffriggere il riso, mescolando per farlo insaporire. Al centro ponete una cipolla steccata con dei chiodi di garofano, si versa quindi il brodo bollente o l’acqua bollente, si lascia riprendere il bollore. A questo punto non resta che coprire la casseruola e procedere alla cottura o sul fornello della cucina o nel forno caldo, senza mai rimestare il riso. Il tempo di cottura è di circa 18 minuti. Alla fine i chicchi devono risultare ben separati tra di loro (basterà sgranarli con una forchetta).

Questo riso è ottimo per accompagnare verdure, carni e pesce in umido.




Torta di riso

200 gr di riso originario
1 litro di latte intero
200 gr di zucchero
3 uova intere
buccia di un limone
cannella (facoltativa)
sale

Lavare bene il riso fino a che l’acqua non sarà limpida, farlo sbollentare in acqua bollente per circa 6 minuti. Sgocciolare il riso e metterlo in un tegame con il latte, la buccia del limone, la cannella, lo zucchero; portare ad ebollizione e cuocere, a fiamma bassa, fino a completo assorbimento del latte. Al termine versare il riso in una ciotola e farlo raffreddare. Unire le uova, una per volta, ed infornare a 170° per circa un’ora. Servire spolverizzando con zucchero al velo e con ganache al cioccolato, salsa ai frutti di bosco o salsa caramello.


Ricordatevi che:
Il glutammato di sodio (presente nei dadi per cucina ) FA male
la gauche è il ripieno di cioccolatini si ottiene con panna liquida e cioccolato
lo scalogno è un innesto di cipolla e aglio
il brodo vegetale si inizia con acqua fredda
in frigo si conservano in alto le carni e i formaggi e in basso frutta e verdure
pasta precotta si cuoce per metà tempo, si ferma la cottura passandola in acqua fredda e si conserva in frigo.
       Si termina poi la cottura con le salse.
soffritto: è croccante, con molto olio e a fuoco alto
patate a 200 gradi per 30-40 minuti


Purea di zucchine

500 gr di cuore di zucchine
1 scalogno
crostini di pane

Fare il soffritto con lo scagnolo , tagliate a fette il cuore delle zucchine, aggiungere acqua portando a cottura , scolate l'acqua in eccesso e frullate aggiungendo olio a filo Spalmare sui crostini di pane o usare come salsa per pasta, riso o salmone.


Pasta con zucchine

zucchine, cipolla e pancetta
Far cuocere in padella cipolla e il fuori delle zucchine fino a scottarle poi aggiungere la pancetta e amalgamare con la pasta


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